• Il volume raccoglie cinque saggi, undici testimonianze e la bibliografia aggiornata di Paolo Sambin, la cui lezione non riguarda solo la prospettiva e il metodo del "fare storia", ma anche e soprattutto lo stile di vita e il nostro modo di rapportarsi con l'"altro".
  •  Fin dai primi secoli dell'insegnamento universitario a Padova, fra gli allievi figurano studenti istriani, che testimoniano la continuità dei rapporti fra l'Istria e l'Università patavina. In particolare durante il dominio della Serenissima (1601-1797), gli scolari istriani che volevano frequentare corsi universitari erano obbligati, in quanto sudditi veneti, a frequentare lo Studio padovano, unica università della Repubblica. Al di là del suo valore storico-documentario questo volume vuol essere un giusto e  doveroso riconoscimento della fitta trama di relazioni culturali che nel corso dei secoli si è venuta costituendo fra l'Università di Padova e le popolazioni dell'Istria e di Fiume.
  •  Fin dai primi secoli dell'insegnamento universitario a Padova, fra gli allievi figurano studenti istriani, che testimoniano la continuità dei rapporti fra l'Istria e l'Università patavina. In particolare durante il dominio della Serenissima (1601-1797), gli scolari istriani che volevano frequentare corsi universitari erano obbligati, in quanto sudditi veneti, a frequentare lo Studio padovano, unica università della Repubblica. Al di là del suo valore storico-documentario questo volume vuol essere un giusto e  doveroso riconoscimento della fitta trama di relazioni culturali che nel corso dei secoli si è venuta costituendo fra l'Università di Padova e le popolazioni dell'Istria e di Fiume.
  • Il volume raccoglie l’intera produzione normativa della facoltà teologica padovana, cominciando dalla bolla pontificia istitutiva e comprendendo le diverse modifiche o aggiunte ai nuclei maggiori, in modo da fornire agli studiosi la possibilità di uno sguardo evolutivo interno e comparativo con altre sedi accademiche italiane.
  • Designare un medico come «monarca della medicina» significava riconoscergli un ruolo eminente tra tutti gli altri medici. I documenti editi e soprattutto i manoscritti delle opere di Marsilio Santasofia hanno permesso di fissare il catalogo delle sue opere e di seguirne la produzione, la tradizione e la diffusione. Marsilio concentrò la sua attività sui commenti ai due testi fondamentali dell’insegnamento universitario della medicina, l’Articella, i cui principali testi sono la Tegni di Galeno e gli Aphorismi di Ippocrate, e il Canone di Avicenna. E furono proprio queste opere esegetiche a creare la sua fama, che dall’Italia si diffuse quasi subito nelle università d’oltralpe.
  • Raccolta di memorie dei dodici anni di Rettorato del prof. Luciano Merigliano, in un periodo delicato e importante per l'Università.
  • Trascrizione e commento dell’importante studio settecentesco sulla storia e il funzionamento dell’Università di Padova.
  • Il volume 1  anastatica del Lyceum Patavinum di Charles Patin del 1682, con un raro apparato iconografico costituito dai blasoni di trentatré docenti dell'«università» «artista» dell'Ateneo. Il volume 2  traduzione in italiano del testo in latino, preceduto da un'introduzione che ne delinea le caratteristiche e le peculiarità nell'ambito della storia dell'Università di Padova.
  • Il volume 1 è una preziosa ristampa anastatica del Fasiculo de medicina in volgare stampato a Venezia da Giovanni e Gregorio De Gregori nel 1494. Il volume 2 è uno studio di Tiziana Pesenti su "Il Fasciculus medicinae, ovvero le metamorfosi del libro umanistico" che ricostruisce la storia del Fasciculus medicinae dalla tradizione manoscritta fino alla sua fortuna editoriale che perdura per tutto il Cinquecento, con rinascite nella seconda metà del Seicento.

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