• Contributo alla conoscenza della produzione della ceramica che ha avuto luogo nel quartiere ceramico di Padova, Ponte di Brenta, durante l’intero arco temporale della sua esistenza, fino alla sua estinzione tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso.
  • Curato congiuntamente dal Dipartimento dei Beni Culturali: Archeologia, Storia dell’Arte, della Musica e del Cinema dell’Università di Padova, e dall’ISMEO- Associazione Internationale di studi sul Mediterraneo e l’Oriente di Roma, rappresenta una continuazione ideale dell’impegno congiunto di archeologi italiani e iraniani nell’esplorazione della preistoria e delle protostoria di Sistan, uno dei nuclei storicamente più rilevanti della civiltà iraniana ai margini orientali dell’altopiano iraniano. In lingua inglese.
  • Volume pubblicato in collaborazione con ISMEO - Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, Serie Orientale Roma, nuova serie, n. 6
  • Massaria fu la tipica figura vicentina dell’uomo rinascimentale: filosofo e naturalista, cultore della medicina e delle lettere, caritatevole e fastoso. E' poco noto in quanto le sue opere sono tutte scritte in latino e nessuna di queste è stata tradotta in volgare. Questo volume raccoglie la traduzione della sua opera più importante, il De peste, che lo ritrae mentre gira per le vie vicentine desolate dalla pestilenza profondendo il suo impegno nel curare gli ammalati, isolare i soggetti sani, vigilare sulle misure igieniche; e in questo appare un “novatore”, anche se lui non si riteneva tale.
  • Volume fotografico di grande formato dedicato all'Orto Botanico di Padova, che dal 1545 conserva la sua originaria collocazione e mantiene intatto il nucleo portante della sua iniziale struttura ed è per questo considerato, a ragione, il più antico del mondo. E' riconosciuto dall'Unesco quale Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
  • Quest'opera ricostruisce l'itinerario che in quasi cinque seecoli ha portato le antiche spezierie a diventare le moderne farmacie e l'antica arte dello speziale a trasformarsi nella moderna industria farmaceutica, soffermandosi sulla storia di alcuni medicamenti che fecero la fortuna dell'arte farmaceutica veneta.
  • Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi L’eredità di Morgagni, svoltosi nell’Aula Magna del Palazzo del Bo a Padova nel 2012, trecento anni dopo che Giovanni Battista Morgagni aveva inaugurato il suo insegnamento presso lo Studio di Padova con una prolusione in cui presentava il suo progetto anatomo-clinico, ribadendo che «non è possibile conoscere la natura e le cause di alcuna malattia senza la conferma delle sezioni cadaveriche». Il convegno si è svolto in due sessioni: la prima storica con sei contributi, e la seconda contemporanea con tre contributi.
  • Testo-Atlante che raccoglie la catalo­gazione della collezione anatomica dell’Istituto di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, una delle collezioni di esemplari ana­tomici di Patologia Umana tra le più spettacolari al mondo. La collezione è un archivio biologico e un laboratorio di ricerca per molteplici studi, e raccoglie la patologia nella storia nell’era prebatteriologica e preantibiotica, quando alcune malattie erano incurabili e la diagnosi era per lo più raggiunta solo all’autopsia. Al saggio introduttivo dedicato alla Museologia in Anatomia Patologica, seguono 11 sezioni che raccolgono le foto in grande formato delle diverse patologie e le relative schede. Testo italiano/inglese.

  • Atti del convegno dedicato all’illustre anatomista e botanico tedesco Johann Wesling (1598-1649). Ne vengono ripercorse la vita e le opere: dalle origini a Minden alla peregrinazione in Europa prima di giungere a Padova; dalla laurea presso questa Università al soggiorno in Egitto, e quindi la sua chiamata alla cattedra di chirurgia e di anatomia dell’Università di Padova e poi anche alla prefettura dell’Orto e alle cattedre di ostensione e di lettura dei semplici. Le sue ricerche culminano con la pubblicazione del manuale Syntagma anatomicum, che ebbe una vasta diffusione in Europa con traduzioni in varie lingue, e rilevante fu il suo contributo all’Orto botanico con l’importazione di numerose piante esotiche. Viene infine affrontato il ruolo svolto dagli studenti tedeschi della natio Germanica artistarum nella storia dello Studio padovano.

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