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  • Prima edizione integrale del memoriale scritto da Giuseppe Gola probabilmente subito dopo la fine del suo rettorato, che può aiutare a capire meglio l'epoca difficile e pericolosa che il rettore Gola, l'Università, l'Italia hanno attraversato negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, raccontata da un testimone diretto non privo di passioni. Un'appendice documentaria completa il volume.  
  • La diffusione, nel XII e XIII secolo, delle opere di Aristotele nelle università e nelle cerchie d’alta cultura dell’Occidente europeo promosse una svolta densa d’implicazioni e di conseguenze nella storia della civiltà del medioevo. Avanzarono conoscenze della medicina, dell’astronomia e delle matematiche, discipline che nel giro di qualche decennio, sotto il nome di filosofia o filosofia naturale, entrarono a far parte degli insegnamenti impartiti nelle facoltà universitarie delle arti, e questa trasformazione interessò anche l’ambiente dello Studio di Padova. I saggi riuniti in questo volume riguardano grandi esponenti della cultura del Tre e del Quattrocento, che furono collegati in modi diversi con l’università di Padova e con le sue tradizioni di ricerca e insegnamento.
  •  Fin dai primi secoli dell'insegnamento universitario a Padova, fra gli allievi figurano studenti istriani, che testimoniano la continuità dei rapporti fra l'Istria e l'Università patavina. In particolare durante il dominio della Serenissima (1601-1797), gli scolari istriani che volevano frequentare corsi universitari erano obbligati, in quanto sudditi veneti, a frequentare lo Studio padovano, unica università della Repubblica. Al di là del suo valore storico-documentario questo volume vuol essere un giusto e  doveroso riconoscimento della fitta trama di relazioni culturali che nel corso dei secoli si è venuta costituendo fra l'Università di Padova e le popolazioni dell'Istria e di Fiume.
  • Designare un medico come «monarca della medicina» significava riconoscergli un ruolo eminente tra tutti gli altri medici. I documenti editi e soprattutto i manoscritti delle opere di Marsilio Santasofia hanno permesso di fissare il catalogo delle sue opere e di seguirne la produzione, la tradizione e la diffusione. Marsilio concentrò la sua attività sui commenti ai due testi fondamentali dell’insegnamento universitario della medicina, l’Articella, i cui principali testi sono la Tegni di Galeno e gli Aphorismi di Ippocrate, e il Canone di Avicenna. E furono proprio queste opere esegetiche a creare la sua fama, che dall’Italia si diffuse quasi subito nelle università d’oltralpe.
  • Società letteraria di antica tradizione, fondata dal conte Gaspare Campo negli anni attorno al 1580. Lo studio di Bagatin, sulle orme del fondamentale contributo di Giuseppe Pietropoli (1986), fornisce un approfondimento delle figure e dei momenti salienti della vita dell’Accademia concordiana, nei suoi rapporti con la città di Rovigo e il territorio polesano.
  • Il libro accompagna il lettore in un viaggio per immagini e parole nella presentazione delle Comunità religiose storiche di Trieste: cattolica, ebraica, serbo-ortodossa, greco-orientale e protestante in un racconto contemporaneo che ne valorizza la pacifica convivenza etnica e religiosa iniziata nel 1700. Ne vengono ripercorsi i luoghi, i riti, le usanze e i volti nella Trieste odierna, città incomparabile nel suo civile decoro del colloquio pacifico e del confronto interreligioso. Le singole Comunità si presentano, con un testo autonomo, in apertura della sezione a loro dedicata.
  • In questo libro c’è tutta la vita di Anna Mancini Rizzotti, presidente dell’Associazione ADVAR, fondata nel 1988 per prendersi cura a domicilio dei malati sul confine della vita e delle loro famiglie. A questa è poi seguita la “Casa dei gelsi”, uno degli Hospice migliori d’Italia. Un libro che si legge tutto d’un fiato e che si rilegge traendone molto, perché molta vita ci consegna.
  • Un racconto profondo che non vuole esprimere giudizi o sentenze ma soltanto raccontare, con grande delicatezza, le esperienze di un giovane ragazzo. Con la speranza di lasciare un messaggio.
  • Titolo bizzarro per la terza opera di Fulvio Rizzato: un intreccio tra due donne diverse ma in fondo con gli stessi valori etici e morali. L’autore regala ai lettori un’occasione per riflettere su alcuni temi di attualità, anche delicati. Un libro per chi ama la narrazione semplice, senza licenze inutili, d'altri tempi.
  • ITALIA donne e canottaggio è un libro di storie, di vita e di sport. Un focus sul canottaggio femminile che ha il merito di raccontare, attraverso il colore e la luce delle fotografie, la passione gioiosa per una disciplina dove sacrificio, forza e resistenza ne contraddistinguono il DNA.
  • Edizione anastatica dell'esemplare della Biblioteca Reale di Torino (P.M. 1286).
  • Due storie dedicate ai più piccoli: la storia di Adelina stimola il senso della cura e dell'igiene personale infondendo un senso di freschezza e di libertà; la storia del bastone Carlo infonde il senso dell'importanza del rispetto della natura, della fiducia reciproca e della condivisione.
  • Sticazzi

    14,00
    Una sequenza di scatti fotografici irriverenti e ironici che regala originali e divertenti spunti di riflessione. L’introduzione del filosofo Marco Carniello arricchisce il libro e suggerisce al lettore una più completa chiave di lettura.    
  • L’opera è un unicum nel panorama degli studi sul Polesine e raccoglie tutta la bibliografia polesana pubblicata dal 1951 al 2020 ordinata per data e per argomento.
  • Birmania

    15,00
    Un mondo diverso, visto con gli occhi attenti di un osservatore curioso ma discreto che mette in evidenza anche attraverso brevi scritti la differenza tra il mondo Occidentale e quello Orientale. Sono gli appunti di un viaggiatore e non di un turista.

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